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Uhm...

  

               Uhm, uhm, uhm, uhm, uhm, uhm, uhm……………… Li sentite come meditano? Tutti i ministri della nostra repubblica, Berlusconi in testa, si sono dati un anno intero di moratoria, per pensare. Solo Bossi non ci riesce e guarda stupito i suoi colleghi esercitare una funzione che proprio non conosce; ma che fa?, non è mica indispensabile tale faticoso uso del pensiero per riuscire ad emettere, come fa lui ad ogni intervista, qualche balbettio e terminare quindi con “federalism”.


Dopo aver esaltato il grande valore dell’atomo nella produzione di energia elettrica, ora i nostri governanti vogliono riflettere se “essere o non essere” a favore; per quanto i maligni pensano che è solo un modo per prendere tempo e consentire alla memoria degli italiani, che ha già dato prova di grande labilità nel passato, di dimenticare anche questa volta. Altri addirittura sospettano che questo pensamento tardivo serva a raffreddare l’aria e consentire di mandare fallito il referendum di giugno sul nucleare. Infatti, a quanto pare, dopo il disastro giapponese, una buona fetta dei favorevoli ha cambiato idea sulla sicurezza delle centrali ed ora ben più della metà della popolazione è ad esse contraria.


Ma io dico: c’era proprio bisogno di arrivare a tanto? Quello che è successo a Chernobyl e si è ripetuto a Fukushima ha dimostrato solo che il rischio accada qualcosa di imprevedibile è sempre in agguato e le conseguenze non riguardano mai una piccola area, perché si estendono e minacciato l’intero pianeta. Pensate anche alle cause prevedibili, che possono rappresentare l’errore umano, l’impazzimento di un tecnico, un aereo che cada su una centrale, un episodio terroristico, un atto di guerra. Per cui questi rischi sempre incombenti dovrebbero portare ad una moratoria sulle centrali di ordine planetario, come quella sulle bombe atomiche, perché ad esse vanno equiparate per potenziale distruttivo. Una nuvola è già arrivata sulle nostre teste e qualcuno già pensa che le piogge potrebbero portarla giù ad ingrossare i peperoni, le angurie dell’estate ed ingrassare i pesci, giungendo così fin sopra la nostra tavola.


Ma io non voglio spaventarvi con questi argomenti. Mi basta un solo argomento, uno solo per dimostrare la sciaguratezza dei nostri governanti ed è una domanda secca e penetrante come una lama, visto che la mancata risposta comprometterebbe il futuro del mondo a venire: come possiamo pensare di custodire per migliaia di anni le enormi quantità di scorie radioattive prodotte dalle centrali nucleari? 

 

 

 

 

 
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