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CHE L’ANNO CHE VERRÀ

     Veda tornare la pace in Afghanistan e cadere Karzai;
Riporti la pace in Iraq e a casa gli usurpatori;
Restituisca la pace nei cuori del popolo d’Israele
e nei territori palestinesi ingiustamente occupati;
Sia pieno di gioia, ma con meno consumi;
Abbia un ritmo lento come i petali nel vento;
Dia orecchie disponibili alla Gelmini, troppo severa
con gli studenti, e rilanci questa scuola triste;
Dia ai giovani il futuro da noi rubato;
Tolga loro la precarietà dello studio 
la precarietà del lavoro, la precarietà delle vita;
Faccia comprendere alle donne che il fumo non fa scic,
gli uomini lo hanno già compreso (in parte);
Faccia capire a certi soggetti quanta sofferenza dà uno stupro
e alla donne cos’è uno stupro vero, per non sbagliare:
Insegni a distinguere i termini contrapposti,
perché il male sia male e il bene sia bene;
Spieghi che i figli si educano con un sì, ma anche con un no,
per far sentire loro l’ebrezza della conquista;
Ci dia politici meno ignoranti, più disinteressati,
meno rapiti dal senso del potere, insomma più uomini;
Ci porti meno Tivù e meno spazzatura,
che spesso sono la stessa cosa;
Per finire, ci veda più buoni mariti e mogli, padri e madri,
meno consumatori e più cittadini, meno avidi e più bambini,
ci faccia insomma tornare un canto nel cuore.
BUON ANNO NUOVO A TUTTI.

 

 

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