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È LA DEMOCRAZIA, BELLEZZA!

Non parlerò del raggruppamento di Berlusconi, che è tutto fuorché un partito. È un impero, una colonia, una dominazione, un feudo, uno spot, un monologo, una bandana, un predellino, non un partito.

Ma se Atene piange, Sparta non ride. Quanta ambascia c'è nei nostri cuori mancini, per le traversie della sinistra italiana. Sembriamo tanti “Totò cerca casa”. I partiti della sinistra estrema, ora fuori dall'Emiciclo, hanno smarrito la strada; entrano ed escono dall'unico luogo che conoscono: i salotti televisivi. Il Partito Democratico, quanta pena mi fa, ha dimenticato che l'opposizione senza la lotta delle masse è acqua fresca. Ha lì fuori cento motivi per fare qualcosa di sinistra, ma non ne riconosce alcuno, neanche la laicità dello stato. Una sola idea ha conservato del passato ed è la concezione gramsciana del partito quale moderno principe, intellettuale collettivo teso all'egemonia sulla società, guidato da “rivoluzionari di professione”. Ma cacchio, di tante formulazioni politiche avete mantenuto proprio quella che ci sta mandando in rovina? Una volta i rivoluzionari di professione avevano le scarpe impolverate e le toppe al culo, perché vivevano con i cafoni, partecipavano alle occupazioni delle terre, erano ai fuochi con i minatori e lottavano insieme agli operai; si prendevano le manganellate e rischiavano la vita, come Giuseppe Lamedica di Torremaggiore, ucciso dalla polizia. Nella nostra provincia, si chiamavano Di Vittorio, Cannelonga, Allegato, Grieco e qualche altro che non dirò. Non arrivavano al Partito per sbarcare il lunario e vincere la disoccupazione.

Liberare il Partito dai funzionari, significa fare emergere i giovani e liberare idee fresche, a prescindere dall'età. Ma ci vuole tanto a capire che non circola aria nuova, quando i politici di professione piegano i congressi e tutte le decisioni alle proprie esigenze di carriera? Se non hanno di meglio, fategli fare gli autisti, i dattilografi, gli archivisti, i commessi, qualsiasi altra cosa, perché gestire il Partito non è un mestiere e chi sbaglia va a casa. È la democrazia, bellezza!

 

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