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LO SCORPIONE

Quello che ha sempre creduto, e spesso fatto credere, ha avuto adesso una dimostrazione. Lui non è solo un politico bravo, lui è il Massimo della politica italiana e gli riescono cose che a nessuno riuscirebbero. Guardiamo in Puglia. Era un laboratorio politico per tutta la nazione. Emiliano e Vendola, erano grandi leader riconosciuti, due dei pochi esempi di questa nuova stagione della sinistra, che intende il partito come apparato e cerchio chiuso, al contrario del vecchio PCI che apriva le sezioni a tutti coloro che erano in grado di portare idee e nuova linfa all’attività politica. Ebbene, ha realizzato l’impossibile. Ha messo i due apprezzati esponenti politici l’uno contro l’altro, per farli sbattere. Lui è così, per quanto è magnanimo con gli avversari, tanto ha la fissa di far fuori chiunque dei suoi gli si pari davanti. Ha cominciato con Occhetto, facendolo quasi impazzire, poi ha proseguito con Prodi, Veltroni ed un giovane promettente come Folena.  Lui interpreta alla perfezione l’apologo <<La rana e lo scorpione>>, attribuito a Esopo. La storia è questa. Uno scorpione doveva attraversare un fiume e non sapendo nuotare, con voce dolce e suadente, chiese ad una rana, che si trovava lì presso: “Per favore, fammi salire sulla tua schiena e portami sull’altra sponda.” La rana gli rispose: “Fossi matta! Così, appena siamo in acqua, col tuo pungiglione mi uccidi!”. “Per quale motivo dovrei farlo?” incalzò lo scorpione “Se ti pungessi, tu morresti ed io, non sapendo nuotare, annegherei!” La rana stette un attimo a pensare e, convintasi della sensatezza dell’obiezione, caricò lo scorpione sul dorso ed insieme entrarono in acqua. A metà tragitto, la rana sentì un dolore intenso alla schiena e capì di essere stata punta dallo scorpione. Mentre entrambi stavano per affogare la rana chiese all’ospite il perché dell’insano gesto. “Perché sono uno scorpione...” rispose lui “È la mia natura”.

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