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LA QUESTIONE MORALE È UN GRATTACIELO

La questione morale è un grattacielo, dove si svolgono intrecci non puliti a danno dei cittadini. A guardia del suo grattacielo Silvio Berlusconi ha posto dei guardiani, veri rottweiler che azzannano chiunque voglia capire cosa lì avviene. Sprona e premia i suoi uomini, al pari di un re, e nessuno di loro può essere defenestrato perché si è innocenti fino al terzo grado di giudizio, che nella nostra Italia vuol dire per sempre. E se, inopinatamente, arriva quel giudizio, Lui dice “non vale, è una persecuzione politica”.

Voi penserete: com'è fazioso lo scenario, visto da sinistra. Allora io ve lo completo. A volte la sinistra, che non ha ritenuto urgente risolvere il conflitto d'interesse; rendere libera l'informazione, quasi tutta sotto un unico padrone; avviare una giustizia rapida con pene certe, guarda il suo avversario e se ne sente rapita. Così cerca di costruirsi un proprio grattacielo, ma non riesce ad arrivare neanche al terzo piano. Arraffa dove può, ma trova solo le briciole da Lui lasciate, nonostante abbia nel proprio seno veri esperti, dopo la fusione fredda con ex democristiani e socialisti.

Ma, questo sistema non vi sembra un po' simile a Cosa Nostra? Quella sopprime chi non accetta le sue regole, i politici eliminano dalla scena politica chi non sta al gioco; quella chiede il pizzo, i politici mazzette; l'una e gli altri fanno a gara a vomitare cemento sulle nostre coste.

Adesso Berlusconi vuole riformare la giustizia, sottoporre le indagini al controllo di un proprio ministero e dice basta alle intercettazioni telefoniche. Per quale motivo, chi deve chiedere un tot per mille sulle opere pubbliche, deve spostarsi ogni volta, se c'è il telefono?

La sinistra, che pure avrebbe mille cose da ridire di fronte all'ennesimo attacco ai magistrati, i quali lavorano per noi anche a costo della vita, ha risposto: “Sediamoci, siamo pronti a trattare”. Anche loro si preoccupano che i giudici mettano il naso nelle “Cose di politica”.

Se l'Italia avrà un giorno un governo degno di questo nome ed una vera opposizione, dovrà preoccuparsi piuttosto di come mai tanti giudici, anche nella nostra provincia, non intervengono a fronte di opere che iniziano e non hanno mai fine; strade appena fatte e già dissestate, perché qualcuno ci ha mangiato; assunzioni clientelari e concorsi truccati.

Sono questi i giudici così cari alla partitocrazia?

 

 

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